Caldo
caldo agg. e s. m. [lat. caldus, forma sincopata pop. per calĭdus, der. di calēre «esser caldo»]. – 1. agg. Che dà la sensazione del calore; più propriam., si dice calda una cosa che abbia temperatura superiore a quella normale, o superiore ad altro oggetto con cui si confronti. In genere, si contrappone a freddo. Fig., di cose fatte da poco o recenti: dare una notizia calda calda; m’ha letto il suo articolo caldo caldo, appena finito di scrivere. 2. fig. a. Riferito a persone, a sentimenti, a espressioni e sim., infiammato di ardore, di passione, pieno di calore, acceso, vivo. b. Caratterizzato da rivolte, lotte, tensioni di natura politica, sindacale e sim. 3. estens. a. In fisica, di corpo che emani non soltanto calore, ma anche radiazioni in genere; in partic., si dice di un corpo o di un oggetto radioattivo. b. Tinte c., i colori tra il rosso, il giallo e l’arancio, che si associano alla luce e al calore del sole. c. Di voce, che ha inflessioni profonde e gradevoli. d. Di vino, di alta gradazione alcolica. 4. s. m. a. Calore, alta temperatura, in partic. dell’aria riscaldata dal sole o di un ambiente in cui penetri il calore esterno o che sia riscaldato artificialmente. b. Con accezioni più particolari: l’effetto del calore: sentire, avere c. c. fig. Ardore, vivo affetto, impeto di passione. d. Locuzioni fig.: non fare né c. né freddo, lasciare indifferente (le sue osservazioni non mi fanno né c. né freddo). Parlando di animali: essere, andare, entrare in c. (ma più com. in calore), in amore, in fregola.
Freddo
fréddo agg. e s. m. [lat. frīgĭdus (cfr. frigido), lat. tardo *frĭgĭdus, prob. per influenza di rĭgĭdus]. – 1. agg. a. Genericamente, di corpo che è a temperatura inferiore a quella circostante; o di corpo o di ambiente che dà la sensazione contraria a quella del caldo per essere a temperatura inferiore a quella del corpo umano. Del corpo umano, o animale, e delle sue parti: avere le mani f., i piedi f., il naso f. Di cose: lavarsi con l’acqua f.; fare una doccia f. Di cibi, a temperatura normale, non riscaldati: caffè f.; latte f. Di ambiente: una casa umida e f.; stanza f., clima freddo. b. Locuz. particolari: in agricoltura, terra f., sorta di terra piuttosto umida; in geologia, fauna fossile f., propria di un periodo in cui le condizioni climatiche erano tendenzialmente sub-boreali; in astronomia, stelle f., stelle dei tipi spettrali più avanzati, che hanno temperature superficiali relativamente basse; in zootecnia, spalla f. (o spalla incavigliata), quella di animali domestici quando ha movimenti limitati. c. fig. Sangue f., calma, impassibilità (ma nel sign. proprio, animali a sangue f., gli eterotermi): avere sangue f., mostrare, rivelare sangue f. nel pericolo. Riferito al sentimento o alle facoltà dello spirito, non agitato da passioni: la f. ragione; a mente f., con riflessione, ponderatamente; temperamento f. e calcolatore; privo di affetto, di calore, di simpatia: ha un cuore f. e insensibile; accoglienza f., senza cordialità; discorso, conversazione f.; la sua lettera mi è parsa piuttosto fredda. Di persona, senza entusiasmo, che non si turba né si commuove facilmente: è un uomo f. (pop. tosc., con lo stesso senso: è una pappa f.); ragionatore f. e acuto; una donna f. (anche, sessualmente frigida); che rimane o si mostra indifferente, che opera con scarso entusiasmo: le sue parole ci lasciarono f.; mostrarsi f. con qualcuno, riservato, distante. Di stile o altra espressione d’arte, senza vivacità o calore: disegno f.; con altro senso, toni, colori f., tendenti al grigio, all’azzurro, al verde. In partic., guerra f. (per traduz. dell’angloamer. cold war), tensione politica fra due stati o blocchi di stati, che si manifesta con atti di sabotaggio, pressioni e sanzioni economiche, attività di spionaggio e altri atti di ostilità, senza però fare mai ricorso alla guerra guerreggiata; per estens., anche fra gruppi politici, finanziarî, e sim. d. Nel linguaggio medico: ascesso f., quello di natura tubercolare, a carattere cronico e con segni d’infiammazione poco vivace. 2. s. m. a. Mancanza o addirittura assenza di calore; anche, condizione di un ambiente, di un corpo a contenuto termico relativamente scarso, a bassa temperatura: il f. degli spazî siderali, denominazione generica di ogni dispositivo capace di sottrarre calore a un corpo, e abbassarne quindi la temperatura; industria del f., espressione generica sotto cui si comprendono le varie tecniche alle quali si ricorre per ottenere condizionamento di ambienti, per la produzione del ghiaccio, per la conservazione di derrate alimentari mediante refrigerazione, congelamento, surgelazione. b. Clima freddo, temperatura bassa: oggi fa f. La sensazione che si prova per la temperatura fredda: avere, sentire f. c. fig. Racconti che fanno venire f. che fanno rabbrividire di paura o di orrore; non mi fa né caldo né f., di cosa che lascia indifferenti. d. Locuz. avv., a freddo, senza fuoco: lavorare il ferro a f., senza riscaldarle; in chirurgia, operare a f., quando la parte non è infiammata. Fig., fare una cosa a f., senza essere mosso da ira o da altro sentimento, quindi meditatamente, con calcolo.
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